LA CELLULITE: CAUSE SINTOMI E RIMEDI

Che cos’è? Come si presenta? Quali sono le cause? Quali sono i trattamenti più idonei?

“Ho la cellulite!”.

Questa è l’esclamazione che ho più sentito dire nella mia vita professionale soprattutto nel periodo primaverile-estivo.

 “Ho la cellulite, che cosa devo fare?”.  A distanza di anni la mia risposta non cambia “Sei sicura di avere la cellulite?”

Molto spesso le persone pensano con certezza di avere la cellulite quando, in realtà, si tratta di adipe in eccesso, ritenzione dei liquidi  etc.

In questo articolo vediamo tutto, tutto quello che c’è da sapere sulla cellulite.

Il termine corretto è dermo-ipodermo pannicolopatia edemato-fibro sclerotica ma dalla maggior parte delle persone viene chiamata più semplicemente cellulite.

La cellulite è un inestetismo a carico del tessuto adiposo sottocutaneo, che parte da una condizione semplice di ritenzione idrica (edema non è cellulite !!!) per poi sfociare gradualmente in cellulite fibrosa, compatta e molle.

Come si sviluppa la cellulite?

Il suo sviluppo è legato a una serie di fattori predisponenti: razza, familiarità, trattamenti farmacologici, predisposizioni a disturbi circolatori venolinfatici degli arti inferiori, stress, sedentarietà.

Se conduci una vita fortemente sedentaria, stressante o hai dei disturbi circolatori è molto facile che tu possa sviluppare la cellulite.

Ecco nel dettaglio cosa avviene nel nostro organismo se sei affetto da disturbi circolatori, stress o se conduci una vita sedentaria.

A carico dei microvasi del tessuto connettivo sottocutaneo vi è un rallentamento del flusso (cattiva circolazione) che comporta un’alterazione dei rapporti tra la circolazione e i tessuti degli arti inferiori che prelude alla stasi venosa. L’elemento scatenante è rappresentato dall’edema ricorrente interadipocitario, come conseguenza dell’aumentata permeabilità capillaro-venulare. Il trasudato che fuoriesce dai capillari interadipocitari si infiltra negli spazi tra gli adipociti con formazione di piccoli “laghi”. Come reagisce il nostro organismo?

La risposta del nostro organismo a questi piccoli “laghi” di trasudato consiste nell’iperplasia e ipertrofia reticolare e nella neofibrillopoiesi del collagene nel connettivo interadipocitario (edema tissutale), cui segue la formazione di micro noduli; questi ultimi sono costituiti da adipociti alterati, avvolti in una capsula di natura fibrosa, ovvero il nostro organismo produce una sorta di “rete” nella speranza di eliminare l’edema  ma non fa altro che ingabbiare il liquido in eccesso peggiorando notevolmente la situazione.

Ora capite perché la crema anticellulite non ha nessun potere? Ma questo e tutto quello che si può fare lo vedremo nel prossimo articolo.

Quando e dove compare la cellulite?

La cellulite compare, in genere, dopo la pubertà ma anche intorno ai 30 e ai 40 anni. Si manifesta principalmente sulle cosce, glutei e braccia.

La cute appare opaca, arida e può mostrare anche un’ondulazione chiamata anche “cute a materasso” e vi è una riduzione della temperatura locale (la zona affetta al tatto è fredda e dolente se si fa una leggera pressione). Con il passare del tempo la cute assume un colorito ingrigito e di aspetto flaccido.

Si possono rilevare anche zone rilevate e punteggiate da piccoli tappi cornei ravvicinati, i quali emergono da follicoli piliferi dilatati: fenomeno chiamato anche pelle a “buccia d’arancia”. Le persone affette da cellulite lamentano spesso senso di pesantezza, di intorpidimento e di tensione agli arti inferiori, piedi freddi.

I sintomi della cellulite possono essere soggettivi e oggettivi.

SINTOMI SOGGETTIVI DELLA CELLULITE

  1. Frequente dolorosità spontanea;
  2. Senso di freddo, di peso e di fastidio locale;
  3. Nervosismo, stanchezza e accentuata faticabilità;
  4. Crampi muscolari;
  5. Tendenza alla depressione e sbalzi d’umore.

SINTOMI OGGETTIVI DELLA CELLULITE

  1. Pelle a “buccia d’arancia”;
  2. Nella cellulite avanzata abbiamo la presenza della cute “a materasso”, caratterizzata da numerose retrazioni con infossamento della cute stessa;
  3. Nella cellulite compatta la cute risulta essere difficilmente sollevabile, mentre nella cellulite molle risulterà essere facilmente spostabile;
  4. Presenza di noduli fibrosi più o meno profondi;
  5. Epidermide scarsamente idratata, sottile e traslucida;
  6. Dolorosità locale alla palpazione e, spesso, anche allo sfioramento;
  7. Presenza frequente di smagliature e di telengectasie;
  8. Formazione di ecchimosi sulle pareti capillari;
  9. Cute pallida e fredda in corrispondenza dei cuscinetti cellulitici.

LE TRE FORME DI CELLULITE

  • Cellulite compatta: è dura, tende l’epidermide al massimo e si presenta granulosa sotto le dita, non si modifica con la posizione eretta o sdraiata, può essere dolorosa al tatto. La sede più frequente è situata nella metà inferiore del corpo in un aspetto ginoide e in particolare nelle natiche, fascia postero-laterale delle cosce, faccia mediale delle ginocchia. La forma compatta predilige donne non necessariamente obese, in buono stato fisico e discreta muscolatura;
  • Cellulite edematosa: si presenta di consistenza pastosa con nodosità; è molto dolorosa al tatto o anche spontaneamente. Sono presenti segni obiettivi di insufficienza della circolazione venosa e/o linfatica degli arti inferiori (edemi, varici, varicosità, fragilità capillare, senso di pesantezza). Possono essere interessate le cosce e le ginocchia, ma soprattutto le gambe sono largamente invase e nel particolare il tratto polpaccio-caviglia in un aspetto detto a “gamba di colonna”;
  • Cellulite molle: è un tessuto spongioso, ruota sotto le dita, è mobile in senso gravitazionale modificandosi dalla posizione in piedi a sdraiata; è raramente dolorosa. Interessa prevalentemente la faccia anteriore delle cosce e delle braccia; la cellulite molle viene spesso riscontrata con chi ha una muscolatura atrofica, spesso inesistente, sono presenti smagliature. È frequente dopo i 40 anni di età.

 La cellulite edematosa si può trasformare in cellulite molle o compatta?

La risposta è si soprattutto se il problema viene profondamente trascurato o aggravato da assenza di attività fisica, cattiva alimentazione, fumo e alcol; ma vediamo come avviene questo.

Si possono individuare tre stadi evolutivi della cellulite, caratterizzati da una progressiva degenerazione del tessuto interessato:

  • Fase edematosa: è la fase precoce, in cui prevale il famoso ristagno dei liquidi a livello tissutale e la cellulite si avverte solo al tatto. Può essere presente gonfiore e pesantezza degli arti inferiori;
  • Fase fibrosa: a questo livello il problema è più ampio e coinvolge il tessuto adiposo. Siamo in presenza della vera cellulite e non solo di ritenzione idrica. Già a questo stadio la cellulite è visibile (“buccia d’arancia”): il ristagno dei liquidi e la cattiva circolazione producono un “rigonfiamento” delle cellule di adipe. A questo punto si formano piccoli noduli e il tessuto connettivo di sostegno perde elasticità e diventa più rigido;
  • Fase sclerotica: è il risultato finale del processo di degenerazione tissutale. A questo stadio i noduli risultano induriti e dolenti. La pelle presenta avvallamenti e gonfiori evidenti, che le conferiscono l’aspetto “a materasso”.

Nel prossimo articolo vedremo cosa si può fare per evitare il peggio e come trattare le varie fasi della cellulite.

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