idratazione cutanea

COSA SI INTENDE PER IDRATAZIONE CUTANEA?

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er idratazione cutanea si intende il contenuto di acqua presente nei tessuti cutanei. Se si vuole davvero migliorare questo aspetto l’obiettivo da perseguire è il mantenimento e il miglioramento della funzione barriera della pelle, attraverso l’apporto di sostanze filmanti protettive e di altri principi funzionali quali vitamine, ceramidi e altri elementi con il fine di aumentare la capacità della cute di trattenere l’acqua.

Questo vuol dire anche determinare un miglioramento nel trattenere l’acqua da parte della pelle e quindi una maggiore idratazione.

Un prodotto cosmetico idratante è anche protettivo e non esiste un valido prodotto protettivo se questo non determina anche un miglioramento dell’idratazione cutanea. Un esempio di prodotto protettivo e idratante è /recensione-crema-cera-ve/

Oggi in cosmesi esistono tantissimi prodotti che svolgono adeguatamente sia la funzione idratante sia la funzione protettiva.  Per scoprire alcuni di questi prodotti ti invito a leggere anche link.

L’integrità strutturale e funzionale della pelle, le sue proprietà  plasto-elastiche, la capacità tattile come le sue caratteristiche di morbidezza, levigatezza e luminosità sono strettamente collegate ad un giusto grado di idratazione. Il controllo dell’idratazione cutanea è nelle mani dell’epidermide nella sua totalità, anche se, tra strato granuloso e corneo, si assiste all’organizzazione di una struttura particolare, il famoso film idrolipidico cutaneo. Se non sai cos’è il film idrolipidico ti lascio il link per scoprirlo il-film-idrolipidico-prezioso-piu-dei-diamanti/

Qui i contatti intercellulari dei cheratinociti si fanno più stretti e tra i piccoli spazi rimanenti, si dispongono dei lipidi che le stesse cellule epidermiche producono. È a questo livello che si effettua il principale controllo della fuoriuscita dell’acqua dal nostro corpo e si seleziona ciò che nell’organismo può entrare. L’acqua fuoriesce senza sosta dal nostro corpo per poter permetterci di eliminare con la sua diffusione il calore prodotto dal nostro metabolismo energetico.

Questa continua fuoriuscita d’acqua è nota come perspiratio insensibilis o perdita di acqua transcutanea (TEWL) e può avvenire solamente se il gradiente osmotico (la concentrazione di una sostanza in un determinato ambiente) è favorevole. Quando l’umidità e/o il calore ambientale esterni superano sia il calore prodotto dal nostro corpo che il tenore del vapore d’acqua che questo emana, la TEWL non può più avvenire e si verifica accumulo di calore nel nostro organismo con gravi conseguenze.

Al contrario, quando l’ambiente esterno è troppo secco e freddo avviene una maggiore perdita d’acqua e con essa di calore dal nostro organismo. La funzione di regolazione della perdita di acqua transcutanea viene dunque esercitata non solo in funzione della cute di per sé , ma dall’intero organismo. Un aumento della TEWL, non supportato da un’adeguata reintroduzione di acqua, si traduce in disidratazione di tutti gli organi.

La pelle è complessivamente costituita per il 65% di acqua e quest’ultima rappresenta il 10% dell’acqua totale dell’organismo umano. Si ritiene che il contenuto di acqua della pelle passi da un 70% circa nel derma al 15/35% circa nell’epidermide. Gli strati superficiali da dove parte lo strato corneo fino all’ultimo strato epidermico conterrebbe tra il 10 e il 20% di acqua. Se tale contenuto di acqua diminuisce, la pelle comincia ad apparire xerotica. Che cos’è la xerosi e come riconoscerla vi rimando all’articolo scritto qualche tempo fa /pelle-secca-e-xerosi/

L’acqua arriva all’epidermide per diffusione attraverso la zona della membrana basale e in funzione delle tante variabili ambientali, strutturali e funzionali, la lascia per passare nell’ambiente esterno. Una parte dell’acqua rimane “legata” all’epidermide. Per questo si distinguono, per comodità, due stati dell’acqua nella pelle: l’acqua libera e l’acqua legata.

L’acqua libera è quella che dall’epidermide diffonde nell’ambiente esterno, essa può unirsi sulla superficie cutanea anche con quella proveniente dalla sudorazione. Una volta che l’acqua evapora dalla superficie cutanea non viene più riassorbita per la presenza del film idrolipidico di superficie. Acqua e lipidi non sono miscibili tra loro e l’acqua non diffonde né attraverso i lipidi del sebo presenti sulla superficie cutanea ,né attraverso i lipidi intercellulari epidermici.

L’acqua legata è quella che stabilisce un legame chimico con le varie sostanze che compongono i corneociti e i lipidi intercellulari. Sono soprattutto le proteine dell’involucro citoplasmatico che legano circa il 20% di acqua presente nell’epidermide, mentre i lipidi intercellulari epidermici ne legano circa il 30%.

Al mantenimento dell’acqua nello strato corneo contribuiscono in modo fondamentale la stessa citoarchitettura epidermica, i lipidi intercellulari, il film idrolipidico cutaneo, e anche le sostanze come NMF ( Natural Moisturing Factors) o fattori che regolano il legame dell’acqua nell’epidermide. Sotto questa sigla si raggruppano numerose sostanze racchiuse dalla membrana lipidica del corneocita. Tali sostanze le troviamo nel sudore eccrino e integrano il film idrolipidico cutaneo.

Fra le numerose sostanze che costituiscono gli NMF troviamo:

  • Acido pirrolidoncarbossilico: presente anche come sale di sodio , ne costituisce circa il 12% e attualmente è impiegato in una concentrazione variabile dal 2 al 5% come agente idratante utilizzato;
  • Urea: il suo uso ad alte concentrazioni esplica un potente effetto cheratolitico utile in molte condizioni di ipercheratosi; essa però non è indicata nelle pelli sensibili o intolleranti perché può suscitare sensazione di pizzicore e bruciore;
  • L’acido lattico: un altro componente degli NMF, appartiene alla famiglia degli alfaidrossiacidi, è noto per le sue proprietà cheratolitiche ma anche come modificatore del pH dei prodotti. L’acido lattico forma anche numerosi sali con molte altre sostanze contenute nel citoplasma dei cheratinociti e queste contribuiscono a completare gli NMF;
  • Il glicerolo: contribuisce al potere igroscopico e alla funzione barriera dell’epidermide. Diversi studi hanno posto in evidenza come il glicerolo sia dotato anche di potere antibatterico e capace di incrementare la degradazione desmosomiale e di accelerare la riparazione tissutale.

Come avviene l’idratazione del derma? Come idratare il derma?

La tonicità e la compattezza della cute dipende in gran parte dall’idratazione del derma. In condizioni di malnutrizione o disidratazione anche il derma subisce riduzione del contenuto di acqua. Sono soprattutto i glicosaminoglicani che hanno un ruolo fondamentale nel legare nel derma l’acqua che proviene dalla circolazione linfo ematica.

Da un punta di vista cosmetologico è davvero difficile interferire con il contenuto idrico del derma anche se non dobbiamo dimenticare il ruolo svolto dall’alimentazione e dagli integratori che spesso vengono prescritti nel tentativo di migliorare l’idratazione del derma. Il derma non si idrata con i sieri e le creme ragazzi, quindi occhio alle pubblicità ingannevoli, al momento si può solo tentare di stimolare alcuni meccanismi dermici che portano all’idratazione cutanea.

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